Discuteremo delle nostre libertà di scelta in ogni campo, dove abbiamo inventato e creato
nuove forme di partecipazione e di democrazia.
E’ ora di incontrarci tutte per confrontare le nostre esperienze, mettere a frutto le diversità,
individuare obiettivi comuni ed azioni concrete, darci visibilità.
D.i.Re promuove questo confronto in virtù di una esperienza trentennale nel prevenire e
combattere la violenza contro le donne, che ha incontrato a decine di migliaia nei nostri
Centri, insieme alle quali sono nati tutti i nostri progetti. Vuole inoltre denunciare la volontà
istituzionale di neutralizzare l’azione dei Centri Antiviolenza e delle Case delle donne che
da anni si battono per far emergere le forme e i profili della violenza in ogni sua
espressione, dentro e fuori delle mura domestiche, in ogni contesto: relazionale,
lavorativo, economico.
Il “Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere” dietro la facciata di
un’apertura a tutti i soggetti sociali implicati nella violenza maschile, mette ai margini
proprio i Centri Antiviolenza.
Come noi tutte abbiamo più volte dichiarato, la violenza maschile contro le donne è un
fenomeno strutturale e politico, non un’emergenza di ordine pubblico; affonda le sue radici
nella cultura patriarcale, nella perdurante, funzionale disuguaglianza economica e di
potere tra donne e uomini .
Lo Stato ha secolarmente dimostratola sua convenienza ha lasciare immutato questo
impianto e il suo disinteresse ad assumersi la responsabilità di contrastare, con politiche
adeguate, tutte le forme di violenza e di discriminazione contro le donne. Lo Stato è
complice di questo crimine, in quanto non esercita la dovuta diligenza (cfr convenzione di
Istanbul) nel garantire i diritti elementari delle cittadine.
“Prima di tutto libere” a Paestum nasce con il desiderio e la prospettiva di rendere visibile
la forza che le donne hanno per condividerla in modo utile e vantaggioso per tutte.
Siamo convinte che il tentativo di annullare la pratica del femminismo da parte di questo
Piano porti lo stesso segno che si manifesta quando la scuola pubblica viene
depauperata, lasciando alle madri la gestione delle bambine e dei bambini senza tempo
pieno, delle adolescenti e degli adolescenti travolti da vecchie e nuove dipendenze, le
giovani e i giovani laureati disoccupate/i a carico delle famiglie. I tagli alla sanità e ai
servizi sociali colpiscono le donne, spinte di nuovo fra le mura domestiche per funzionare
“naturalmente” come ammortizzatori sociali e tornare a ruoli di accudimento superati.
In tutti questi ambiti migliaia di donne si battono per contrastare queste politiche
prendendo parola, diffondendo consapevolezze, producendo modificazioni della realtà,
alleandosi fra loro. Ne sono esempio l’attività dei centri antiviolenza, l’impegno avviato da
singole ed associazioni nel settore dell’educazione e della formazione, il lavoro di
decostruzione degli stereotipi dei generi maschile e femminile, la presenza attiva e
creativa delle donne in ogni contesto: relazionale, sociale, economico.
E’ di queste pratiche politiche che vogliamo parlare a Prima di tutto Libere a Paestum.
Vogliamo far dialogare esperienze e riflessioni, finora rimaste all’interno di ambiti specifici
(violenza, lavoro, scuola, salute, ambiente, razzismo, sessismo), tramutandole in strumenti
concreti.
Moltiplichiamo le nostre forze, facciamo scelte insieme, in uno spazio dove esprimere
autonomia per essere Prima di tutto Libere.
L’Associazione nazionale D.i.Re Donne in rete contro la violenza con
LUD – Libera Università delle Donne, Casa Internazionale delle Donne di Roma,
SCOSSE- Associazione di promozione sociale, Associazione Leartemidi, Consultori Privati
Laici.