Le donne in situazione di violenza, sia essa fisica o psicologica, o in situazione di disagio, italiane o straniere, rivolgendosi al Centro hanno la possibilità di essere affiancate da una operatrice in un percorso di sostegno e di “ri-scoperta” delle proprie risorse individuali. L’obiettivo del nostro intervento è quello di individuare con la donna, e sulla base delle sue richieste e dei suoi bisogni, il percorso a lei più adeguato, valutando insieme i passi da muovere.
Traccia comune di ogni percorso sono i colloqui strutturati, attraverso i quali si punta a definire un progetto individuale: in tal modo si cerca di elaborare il vissuto di violenza che ha portato la donna a richiedere aiuto, con lo scopo di promuovere
cambiamenti del ruolo della stessa all’interno della propria storia di vita.
cambiamenti del ruolo della stessa all’interno della propria storia di vita.
I primi colloqui possono avvenire dietro richiesta telefonica delle donne e quindi su appuntamento. A volte capita di avere un primo confronto sulla situazione di violenza dai diversi soggetti che seguono la donna per il loro mandato (assistente sociale, avvocato, medico…), anche in questi casi si chiede che l’appuntamento venga preso dalla donna proprio per farla sentire agente attivo del suo percorso, interrompendo il gioco secondo il quale ancora una volta “qualcuno gestisce la sua vita”.
Spesso le donne hanno bisogno di una consulenza legale urgente, in questo caso la donna viene inviata all’Associazione “Donne e Giustizia” per avere una maggiore consapevolezza riguardo i propri diritti e gli strumenti giuridici esistenti in ambito civile e penale.
A volte la donna, dopo la spinta iniziale, non è ancora pronta ad affrontare la situazione: in tal caso ci si lascia consapevoli che probabilmente la donna contatterà il Centro dopo un po’ di tempo, dopo aver elaborato l’esperienza del primo contatto.
Al termine del primo incontro l’operatrice trasmette comunque alla donna la sua disponibilità ad un ulteriore contatto, per condividere un suo percorso di uscita dalla situazione di violenza o per nuovi incontri come momenti di spazio di riflessione.
Durante i percorsi di accoglienza si lavora con la donna attraverso i colloqui individuali, in cui vengono affrontati i temi da lei riportati, per aiutarla a prendere consapevolezza del proprio valore in quanto donna, delle risorse, delle capacità personali e dei propri diritti. Tutto ciò al fine di sostenerla nelle decisioni che potrà prendere in autonomia sulla propria vita.
Il Centro gestisce due case rifugio, ad indirizzo segreto, che possono ospitare contemporaneamente cinque donne e cinque bambini che devono allontanarsi dalla propria abitazione a causa del pericolo per la loro incolumità fisica e psicologica.
Ogni progetto di ospitalità viene programmato in linea di massima, eventualmente coinvolgendo altri soggetti (avvocati, servizi sociali, polizia…).Per creare spazi di confronto e di condivisione tra donne che hanno simili esperienze di vita attiviamo saltuariamente gruppi di sostegno i cui obiettivi sono quelli di offrire alle donne la possibilità di elaborare i vissuti di maltrattamento in famiglia e creare nuove reti di relazioni positive basate sul rispetto e valorizzazione di sé e delle altre.